Giuseppe Verdi? Ti chiediamo perdono. Ma era ora. La Traviata come non l’hai mai sentita (e forse nemmeno voluta): Dragviata è un riadattamento in chiave farsesca/drag/comica/disperata della più famosa opera di Verdi (se non l’opera più famosa al mondo), volutamente costruito su un susseguirsi di scene comiche e surreali dalle sfumature trash, mantenendo il filo narrativo del libretto originale dell’opera. Questa rilettura vuole essere un’edizione molto critica del melodramma Verdiano – dove per molto critica si intende quanto di più profetico possa esistere – in cui le vicende dei personaggi principali sono condite dalla misura comica portata all’estremo: Alfredo e Violetta arriveranno ad amarsi e odiarsi; Flora sarà combattuta sul mito dell’amore; Annina si farà paladina di tutti i lavoratori sfruttati e sottopagati; in ultimo, Giorgio sarà costretto a confrontarsi col suo ruolo di padre, ma con scarsi risultati. Libera, sfacciata e MOLTO critica (perché sì, abbiamo qualcosa da dire). È teatro? È drag? È opera? È un delirio comico con parrucche, playback e una dose letale di verità.